foto jaquet-droz.com

 Jaquet Droz è un’antica maison svizzera risalente al 1700, oggi parte di Swatch Group e specializzata in complicazioni in grado di muovere automi.

Pierre Jaquet-Droz

Pierre Jauet-Droz era un orologiaio svizzero vissuto nel 1700. Iniziò sin da giovane ad appassionarsi all’orologeria, e nel 1738 aprì un suo laboratorio, anno che viene quindi considerato come quello di fondazione della maison. La sua specialità erano orologi con movimenti complicati, a cui strada facendo aggiunse anche complicazioni musicali e automi.

Il successo in Spagna

Nel 1758 fece conoscenza con un ambasciatore spagnolo, che lo invitò a recarsi in Spagna per mostrare al re le sue creazioni. Accettato l’invito e recatosi presso la corte del re, un orologio in particolare riscosse successo tra il pubblico: l’ Orologio del pastore. In questo orologio, per scandire le ore, un pastore suonava al flauto ben 6 differenti melodie seguito dal cane che si muoveva verso di lui e cominciava ad abbaiare.
Un altro orologio impressionante era un orologio a pendolo in cui un suonatore di tamburo suonava le ore attuali in risposta ad una specifica richiesta tramite voce umana. Questa sorta di riconoscimento vocale venne implementato da Jaquet Droz tramite dei magneti.
Infine, un orologio a pendolo che piacque ad ambasciatori e altre figure altolocate fu La cicogna, di cui vennero ordinati numerosi esemplari. Sebbene oggi non possiamo conoscere con certezza l’aspetto di questo orologio, pare che tra le caratteristiche annoverasse l’uso di acqua e che constasse di uccelli in movimento, probabilmente anche in grado di cantare.

Gli automi di Droz

foto hautetime.com
Gli automi di Jaquet Droz, foto hautetime.com

A seguito di questo successo, Pierre Jaquet-Droz potè dare sfogo in libertà alla sua passione e si dedicò così allo sviluppo di automi, assieme a suo figlio Henri-Louis e all’apprendista Jean-Frederic Leschot. Dal 1767 al 1774 lavorò su tre automi: lo Scrittore, la Musicista e il DisegnatoreLo Scrittore in particolare è quello che gode di maggior fama e si tratta di un automa in grado di scrivere un testo a scelta, di massimo 40 caratteri. La scrittura avviene in modo elegante e fluido, e di tanto in tanto lo scrittore intinge la penna nel calamaio, scuotendola poi brevemente per evitare gocce e macchie sul foglio. Oggi i suoi automi sono esposti al Musée d’Art et d’Histoire di Neuchatel, ancora funzionanti.

Una volta terminata la costruzione di questi capolavori di meccanica, Droz li portò in mostra in giro per l’Europa, aumentando in questo mondo anche l’interesse verso i suoi orologi.

La bancarotta e la morte

Nel 1774 Jaquet-Droz si stabilì a Londra, dove aprì un laboratorio la cui conduzione venne affidata al figlio Henri-Louis e a Frederic Leschot. Uno dei clienti con cui lavorarono maggiormente aveva agenti a Guangzhou, e questo canale fece arrivare alla corte imperiale di Pechino le creazioni di Droz. In seguito Henri Louis fece ritorno a Ginevra, per proseguire l’attività da lì. Gli affari cominciarono gradualmente a peggiorare e l’attività andò in bancarotta nel 1788. Pierre Jaque-Droz morì nel 1790, seguito dal figlio nel 1791.
Il nome venne mantenuto da Frederic Leschot, che continuava a produrre orologio con uccelli in grado di cantare e di muoversi. Anche in seguito alla morte di Leschot, la Jaquet Droz continuò a produrre orologi, seppur senza riscuotere un grande successo. Questo fino al 2000, anno in cui Swatch Group acquisì l’azienda e indirizzò la produzione verso orologi che riprendessero lo stile originale di Pierre Jaquet-Droz.

Jaquet Droz Grand Seconde

foto jaquet-droz.com
Grande Seconde, foto jaquet-droz.com

Il modello più venduto oggi dalla maison è il Grand Seconde, un orologio da polso il cui dial riprende quello del Grand Seconde realizzato da Droz nel 1784. Caratteristica di questo quadrante è il fatto che ore e minuti siano decentrati nella parte alta, con numeri romani, mentre i secondi si trovino nella parte basse, in un sub-dial con numeri arabi e di dimensioni maggiori rispetto a quello di ore e minuti. Inoltre, i due si intrecciano, dando vita ad un design complessivamente molto innovativo, se si pensa all’anno in cui è stato progettato.

Il prezzo del Grand Seconde in acciaio è di circa 6.000€.

Jaquet Droz Automata

foto jaquet-droz.com
Bird Repeater, foto jaquet-droz.com

Se Grand Seconde è la collezione che vende di più, probabilmente Automata (automi) è quella più romantica e affascinante della gamma Jaquet Droz. Negli orologi di questa linea troviamo automi applicati in metalli preziosi. Esempi sono la farfalla che batte le ali di Loving Butterfly Automaton, la scena di schiusa di un uovo con uccelli che si muovono di Bird Repeater, la cinciarella che canta in Charming Bird, o ancora il fiore che si apre di Lady 8 Flower. Dati i metalli e le pietre preziose usati nella realizzazione, unitamente alle complicazioni elevatissime di questi movimenti, i prezzi solo elevatissimi: per il Bird Repeater si parla ad esempio di circa 415.000€.

Jaquet Droz Atelier d’Art

foto jaquet-droz.com
Petit Heure Minute Rooster, foto jaquet-droz.com

Meritano attenzione anche le altre collezioni di questa maison, per cui citiamo infine anche Atelier d’Art. In questa linea troviamo casse e dial finemente decorati, in alcuni casi con animali e fiori applique, come ad esempio nel Petit Heure Minute Relief Seasons.

Similar Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *