Tudor Heritage Black Bay è stato presentato per la prima volta a Baselworld 2012. Si tratta del diver che raccoglie l’eredità del Tudor Submariner,

Heritage Black Bay e i vecchi Submariner

Tudor, il volto più economico di Rolex, ha sempre guardato al vintage come fonte d’ispirazione per i suoi design. L’Heritage Black Bay, il modello più venduto di Tudor, si ispira ai vecchi Submariner degli anni che vanno dai ’50 ai ’60. Gli spunti non vengono però presi da una specifica referenza, bensì da diversi modelli di Submariner. Il risultato è comunque un orologio dall’aspetto moderno e sportivo, oltre che di grande qualità costruttiva. Da segnalare inoltre il fatto che a partire dal 2015 Tudor ha iniziato ad incassare movimenti di manifattura, mentre in precedenza si affidava solitamente a calibri ETA.

Montres Tudor SA

Il marchio Tudor è nato nel 1926 con l’obiettivo di immettere sul mercato orologi dalla qualità paragonabile ai Rolex, ma dal prezzo più abbordabile. Il primo modello marcatamente sportivo è l’Oyster Prince Submariner 7922 del 1954, ossia il corrispettivo del Rolex Submariner, che a sua volta era stato introdotto un anno prima. Da allora l’Oyster Prince Submariner è rimasto in catalogo fino al 1999, anno in cui ne è stata cessata la produzione. Nel 2012 viene tuttavia presentata la collezione Heritage Black Bay, successore naturale dell’iconico diver.

Il compromesso di Tudor

I Tudor Submariner erano orologi robusti, affidabili, precisi e naturalmente impermabili. Il prezzo era inferiore ai Rolex, soprattutto per il fatto che la loro anima era ETA e non calibri in-house. Questi orologi si diffusero in fretta come strumenti subacquei, grazie al loro prezzo e grazie al fatto che comunque anche ETA era in grado di fornire precisione, affidabilità e robustezza. La prima collezione di Submariner è la serie 79 ed è quella che più di tutti ha ispirato il design degli attuali Heritage Black Bay.

Il primo diver professionale di Tudor

Tudor 7922

Il primo Tudor Oyster Prince Submariner, ossia la referenza 7922, aveva molti aspetti in comune con il primo Rolex Submariner, referenza 6402. Stessa cassa, stessa corona e stesso bracciale. In altri contesti, potrebbe risultarne un orologio di scarsa rilevanza storica. Non è però questo il caso. 7922 fu il primo diver di Tudor, e per quegli anni aveva tutte le carte in regola per essere considerato un dive watch professionale.

L’impermeabilità della cassa era di 100 metri, con fondello e corona a vite. La ghiera ruotava in senso bidirezionale, poiché ancora all’epoca non erano state introdotte ghiere a rotazione unidirezionale. Già presenti sull’inserto tacche e numeri ogni 5 minuti, per far sì che i sommozzatori si regolassero con l’uso dell’ossigeno.
Sul quadrante nero, laccato e bombato, c’erano indici a pallettoni dorati e sfere dorate analoghe a quelle Rolex: Mercedes per le ore e a indice per i minuti. Nella parte centrale alta era presente la rosa di Tudor.

Il materiale della cassa era acciaio inossidabile, a sagoma dritta e con una lieve smussatura sui fianchi delle anse. Il cristallo era acrilico bombato. Il movimento incassato in questo primo modello non era ancora ETA, bensì il calibro 390, basato su un Fleurier a bassa frequenza.

In parallelo a questa referenza c’era la 7923, che montava un ETA manuale. Si tratta di fatto dell’unico Submariner a carica manuale della storia. Il design era molto simile al 7922, con la differenza che sul dial troviamo sfere a indice e che la cassa era più sottile data l’assenza del rotore. Il calibro ETA era l’1182, anch’esso a bassa frequenza (18000 oscillazioni orarie).

Submariner 7924 e 7928

Tudor 7924, foto bobswatches.com

Nella referenza 7924, successiva rispetto alle precedenti, viene raddoppiata l’impermeabilità a 200m. Insieme all’impermeabilità aumentano però anche lo spessore della cassa e il diametro della corona, che da 5mm passa a 8mm. Resta invece invariato il design della cassa ed il diametro di 37mm. Sull’inserto della ghiera compare un triangolo rosso a ore 12.

Una differenza importante a livello di cassa la troviamo nel Submariner 7928, il primo Tudor Oyster Prince Submariner sulla cui cassa siano presenti spallette a protezione della corona. Cambia inoltre anche la forma della cassa stessa, il cui diametro passa a 39mm.

Tudor Snowflake Submariner

Tudor 9401, foto vintagewatchmaker.com

Nel percorso che ci porta fino all’Heritage Black Bay è fondamentale soffermarci sugli esemplari cosiddetti Snowflake Submariner.

Le varie referenze che si sono succedute in questa collezione presentano soltanto due colori di dial e ghiera: nero oppure blu. Sui quadranti degli Snowflake ci sono indici color crema quadrati e rettangolari, con triangolo a ore 12. Anche le sfere sono color crema e quella delle ore introduce l’iconico design a fiocco di neve, oggi marchio di fabbrica dei diver Tudor.

La prima referenza Snowflake è la 7016, esclusivamente a quadrante nero, seguita dalla 7021 a quadrante blu. Qualche anno dopo, con la 9401 prima e con la 9411 successivamente, Tudor offre invece la possibilità di scegliere tra la versione nera e quella blu.

Nascita dell’Heritage Black Bay

foto orologidiclasse.com

Il Tudor Black Bay è stato presentato a Baselworld 2012. Il primo esemplare mostrato al mondo era quello con ghiera burgundy e quadrante nero, tutt’oggi una delle combinazioni di colore più diffuse per questo modello. In seguito sono stati presentati i modelli con ghiera blu e ghiera nera, entrambe con quadrante nero. Queste tre colorazioni restano ancora oggi le uniche disponibili. Il diametro della cassa è di 41mm, quindi maggiore rispetto ai vecchi Tudor Submariner.
Dal punto di vista dei movimento, dal 2012 ad oggi abbiamo assistito al passaggio da ETA 2824 custom ad un calibro di manifattura Tudor MT5602. Questo cambiamento, apparentemente migliorativo, non è stato accolto positivamente all’unanimità. Un calibro in-house su questa fascia di prezzo non aggiunge infatti un livello di prestigio considerevole. Allo stesso tempo, ETA 2824 è un movimento ampiamente testato, diffuso e le cui parti sono di facile reperibilità per qualunque orologiaio in caso di manutenzione. Viene quindi da chiedersi se il gioco valga la candela per l’acquirente.

Conclusioni

Il Black Bay miscela elementi vintage con altri contemporanei. Le caratteristiche prese dal passato sono ad esempio la sagoma dritta della cassa priva di spallette, la corona di grandi dimensioni, il dial bombato e le sfere a fiocco di neve. Aspetti più contemporanei sono invece il diametro della cassa, le scanalature della corona, il design della ghiera e i bicchierini che sostituiscono gli indici quadrati.
Complessivamente, pur con i richiami al passato evidenziati sopra, Heritage Black Bay è un diver moderno, robusto ed affidabile, dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.

Il prezzo di listino è di 3.500€.

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