A. Lange & Söhne è una maison tedesca di orologi di lusso nata nella seconda metà del 1800, ma che ha interrotto la produzione per quasi cinquant’anni nel secolo successivo.

Ferdinand e Richard A. Lange: A. Lange & Söhne

Ferdinand Adolphe Lange era un orologiaio tedesco nato nel 1815 a Dresda. A 15 anni cominciò a muovere i primi passi nel mestiere, lavorando come apprendista presso Johann Christian Friedrich Gutkaes ed entrando successivamente in società con lo stesso.

foto 100percentpassion

Nel 1845, nella città di Glashütte, fondò la propria manifattura, specializzandosi nella creazione di orologi da tasca di altissima qualità che presto divennero oggetti ambiti fra appassionati e collezionisti. Il marchio riportava inizialmente A.Lange, Dresden. Si trattava di orologi dalle finiture eccellenti e spesso complicati, incorporando ad esempio cronografi, fasi lunari e meccanismi di ripetizione minuti. Nel 1868 entrò in società anche il figlio Richard, facendo così nascere il marchio A. Lange & Söhne.

Quando Ferdinand morì, nel 1875, l’attività in mano passò in mano ai figli Richard ed Emil.

I secondi morti

Ricahard Lange Jumping Seconds del 2016, foto hautetime.com

Oltre che per la ricerca di precisione e per le curate finiture, A. Lange & Söhne si è sempre distinta anche per la complicazione (talvolta spinta all’estremo) dei suoi movimenti.

Un caso particolare è ad esempio quello dei secondi morti, complicazione piuttosto insolita nell’orologeria da polso e da tasca. Questo sistema fa sì che la lancetta dei secondi effettui uno scatto ogni secondo, anziché muoversi continuamente. Ferdinand Adolphe utilizzò un particolare approccio per includere i secondi morti negli orologi da tasca e tale sistema venne in seguito brevettato dai figli. Oggi lo troviamo nel Richard Lange Jumping Seconds.

Il vantaggio dato dai secondi morti è quello di permetterci di effettuare con maggior precisione qualunque tipo di misurazione. Si pensi ad esempio al conteggio dei battiti cardiaci entro un determinato lasso di tempo: con un normale movimento a secondi continui rischieremmo di commettere qualche errore nello scandire l’inizio e la fine.

Questo tipo di complicazione, scarsamente diffusa, è di importante spessore tecnico ma non sempre è apprezzata dagli appassionati per quello che riguarda il puro gusto estetico. Oggi siamo infatti abituati ad associare il movimento saltellante della lancetta dei secondi agli orologi al quarzo e questo di rimando può togliere un po’ di fascino a ciò che abbiamo al polso.

L’occupazione sovietica e la rinascita

A. Lange & Söhne continuò la produzione per anni, gestita dai figli e dai nipoti di Adolphe. Gli affari andavano bene, seppur meno floridi durante la crisi degli anni ’20.

Ci volle la Seconda Guerra Mondiale e la conseguente occupazione sovietica per interrompere bruscamente tutto ciò che 4 generazioni avevano costruito con passione in più di 100 anni. Nel 1948 l’Unione Sovietica confiscò infatti l’attività a seguito di un raid, costringendo Walter Lange alla fuga. Walter era il pronipote di Adolphe.

Günter Blümlein e Walter Lange nel 1991
Per 42 anni il brand A. Lange & Söhne rimase tristemente nell’oblio. Il 7 Dicembre del 1990, in seguito alla riunificazione della Germania ed alla caduta del muro di Berlino, Walter Lange potè finalmente fare ritorno a Glashütte e registrare nuovamente il marchio A. Lange & Söhne, sancendone così la rinascita.

Il nuovo corso di A. Lange & Söhne: Lange 1

Lange 1 del 1994

Dietro lo sviluppo di questo progetto c’era il desiderio di tornare sul mercato offrendo qualcosa in grado di far parlare subito di sé, riducendo così lo svantaggio accumulato nei confronti della concorrenza negli anni di inattività. Lange e Günter Blümlein, suo partner in questa nuova avventura, decisero allora di far ruotare il design attorno ad una finestra della data dall’aspetto unico, la cui ispirazione deriva dall’orologio del Teatro dell’Opera di Dresda (Semperoper).

L’orologio del Semperoper

foto timezone.com

L’orologio del Teatro dell’Opera di Dresda è frutto di un progetto di Johann Christian Friedrich Gutkaes, ossia il maestro di Ferdinand Adolphe Lange. Si tratta di uno dei primi orologi digitali della storia, commissionato da Federico Augusto II re di Sassonia. L’obiettivo era di realizzare qualcosa che permettesse agli spettatori di leggere immediatamente l’ora, dando così un taglio alla fastidiosa abitudine diffusasi di attivare la ripetizione minuti ai propri orologi e disturbare così la fruizione dello spettacolo.

L’orologio di Johann Christian Friedrich Gutkaes, costruito nel 1841, venne posizionato sopra al palco. In sostituzione alle classiche lancette, l’orario viene mostrato tramite due finestre che indicano rispettivamente ora e minuti. La prima utilizza numeri romani e la seconda numeri arabi: anche questa caratteristica venne ripresa dal Lange 1, nei font dei numeri dei sub-dial.

Movimento L121.1 del Lange 1 presentato nel 2015

Lange 1 2015, foto timeandtidewatches.com

Al SIHH del 2015 A. Lange & Söhne ha presentato una nuova edizione del Lange 1. La novità principale di questo esemplare è rappresentata dall’introduzione del nuovo calibro di manifattura L121.1, mentre il design è stato lasciato pressoché identico, compresi i 38,5mm di diametro.

foto watchbase.com

L121.1 è un calibro manuale a 43 rubini con doppio bariletto, che permette una riserva di ricarica di 72 ore. Platina e ponti sono realizzati in alpacca naturale, come ci ha abituati Lange successivamente alla caduta del muro. L’alpacca, detta anche argento tedesco, è una lega di rame, zinco e nichel, più resistente all’ossidazione e più duttile rispetto all’ottone.

La platina è chiusa per tre quarti, conferendo così la caratteristica forma inventata da Ferdinand A. Lange. Il motivo per cui Ferdinand arrivò a questa soluzione fu quello di proteggere il movimento da urti e sporco.

Questo calibro annovera il cambio istantaneo della data a mezzanotte e una ruota del bilanciere ridisegnata, con spirale libera in Nivarox realizzata in-house. È costituito da 368 componenti e lavora alla frequenza di 21600 alternanze orarie.

Le finiture di A. Lange & Söhne sono sempre di altissimo livello. Brunitura sulle viti, anglage sui ponti, perlage e coste di Glashutte sulla platina e lavorazione a raggiera sugli ingranaggi. Impossibile infine non menzionare le decorazioni floreali sul ponte del bilanciere, incise a mano e che rendono quindi ogni movimento un esemplare unico.

Le spirali di A. Lange & Söhne

Nella manifatture di oggi è raro che si producano in-house le spirali. A partire dal 2003, A. Lange & Söhne ha cominciato a realizzare le proprie molle nella manifattura di Glashütte. I numeri di produzione non sono ancora tali da permettere di includerle in tutti gli esemplari, ragion per cui queste molle sono destinate soprattutto ai movimenti degli orologi di fascia più alta, come ad esempio Tourbograph, Datograph Perpetual e Zeitwerk. L’obiettivo è tuttavia quello di incrementare la produzione e di equipaggiare più movimenti possibili con le proprie spirali.

Il materiale di cui sono costituite è il Nivarox, una lega di nichel e ferro. Il diametro di partenza di questo filo è di 0,5mm, che viene stirato ripetutamente fino ad arrivare a soli 0,046mm. Successivamente allo stiramento, occorre intervenire sulla forma della sezione del filo. Questa è infatti inizialmente circolare, e viene fatta diventare rettangolare schiacciando il filo attraverso una serie di rulli. L’ultimo passo è infine quello in cui la molla viene tagliata, arrotolata a mano e temperata in un forno.

Per renderci conto della precisione richiesta in queste operazioni, si pensi che la differenza di 0,1 micron nelle dimensioni può portare lo scappamento ad un errore di 3 minuti al giorno.

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