La storia di Breitling comincia nel 1884 a Saint-Imier ed è costellata di successi, inerenti soprattutto il mondo dei cronografi e degli strumenti per la navigazione aerea.

La nascita di Breitling

Leon Breitling, foto BURDEENS.COM

Breitling è una maison svizzera fondata nel 1884 dall’ingegnere Leon Breitling. All’inizio della sua storia questa manifattura si concentrò sulla produzione di cronografi da tasca. I cronografi in quel periodo erano infatti strumenti particolarmente richiesti. A differenza dei tempi odierni, in cui spesso si acquista un cronografo per ragioni puramente estetiche, all’epoca la funzionalità di misurazione del tempo era molto importante in settori come quello militare, sportivo, scientifico o industriale.

Sin dai primi anni Breitling depositò numerosi brevetti e si mantenne in costante evoluzione su tutti i fronti, dalla ricerca della precisione a quella per la semplificazione delle architetture dei calibri. Un brevetto di particolare importanza fu quello relativo agli otto giorni di riserva di ricarica.

Il cronografo a due pulsanti

Cronografo a due pulsanti, foto BREITLING.COM

Leon Breitling morì nel 1914 e l’azienda passò in mano al figlio Gaston, che dal padre aveva ereditato la passione per l’orologeria e per l’innovazione. Solo un anno dopo dal passaggio del testimone, Gaston presentò uno dei primi cronografi della storia ad avere un pulsante dedicato, separato dalla corona.

Il vero colpo di scena arrivò però nel 1923, quando venne presentato un nuovo cronografo da tasca che aveva due pulsanti, di cui uno integrato nella corona. Il pulsante ad ore 2 avviava e fermava il cronografo, mentre quello integrato nella corona resettava la misurazione. Per la prima volta le funzioni di start e stop erano separate da quelle di reset, rendendo possibile l’aggiunta di successive misurazioni senza riportare a zero il conteggio.

Il primo cronografo da polso a due pulsanti

foto BREITLING.COM

Nel 1927 Gaston morì, e dopo 5 anni il figlio Willy Breitling prese le redini della maison. Willy aveva solamente 19 anni, ma si sentì pronto per passare al comando. All’epoca, Il punto forte della collezione Breitling erano ancora i cronografi, che erano presenti in catalogo in decine di modelli.

Uno dei primi importanti passi compiuti da Willy fu quello di introdurre il cronografo da polso a due pulsanti. Fino a quel momento, infatti, i due pulsanti introdotti da Gaston erano appannaggio degli orologi da tasca. Willy capì che era giunto il tempo di superare questa limitazione anche nel mondo degli orologi da polso.

Il sodalizio col mondo dell’aviazione

foto govbergwatches.com

Oltre agli orologi da polso e da tasca, Breitling produceva strumentazione per gli abitacoli degli aerei. Willy decise di alimentare ulteriormente il sodalizio con il mondo dell’aviazione dedicandogli un apposito reparto, l’Huit Aviation Department. La parola huit del nome, ossia otto, faceva riferimento agli otto giorni di riserva di ricarica dei movimenti utilizzati.

Gli strumenti e gli orologi Huit Aviation Department erano pensati per piloti professionisti ed erano caratterizzati da un’elevata leggibilità e da casse leggere. Durante la Seconda Guerra Mondiale ci fu un’elevata richiesta della strumentazione Breitling, in particolare da parte della RAF.

Breitling Navitimer

Nel 1952 Breitling diede vita ad un’icona dell’orologeria: Breitling Navitimer. Il Navitimer era uno strumento pensato per la navigazione aerea ed incorporava la lunetta rotante con regolo calcolatore, brevettata negli anni ’40 con il Breitling Chronomat.

Il regolo calcolatore permetteva ai piloti di eseguire calcoli logaritmici passando agilmente da un’unità di misura ad un’altra. Il suo utilizzo comprendeva ad esempio trovare la propria posizione, calcolare il consumo di carburante o stimare la velocità. Al tempo non esistevano ancora i computer di bordo, per cui il regolo calcolatore era uno strumento che risolveva molti problemi ai piloti.

Il primo Navitimer fu la referenza 806, che riportava sul dial il logo con le ali della Aircraft Owners and Pilots Association. Il movimento della prima referenza era il Venus 178, un cronografo manuale con smistamento a ruota a colonne. A seconda delle condizioni e delle edizioni speciali, gli esemplari della referenza 806 oggi si possono acquistare per prezzi compresi tra i 2.000€ ed i 10.000€.

Calibre 11

Il rotore non è visibile, poichè coperto dal modulo del cronografo (foto Pinterest)

Per avere un Navitimer automatico occorre aspettare il 1969, anno in cui venne presentato il Breitling Calibre 11. Lo sviluppo del Calibre 11 venne affidato a Gérald Dubois, che all’epoca lavorava per Dépraz & Cie (oggi Dubois Dépraz).

Come base venne scelto un Buren automatico sottile con micro-rotore, al quale venne aggiunto il modulo cronografico. La particolarità di questo movimento è quella di avere la corona a sinistra, mentre i pulsanti si trovano regolarmente a destra. Il passaggio al Calibre 11 fu una svolta anche dal punto di vista estetico: il quadrante del Navitimer passò da 3 sub-dial a 2 ed a ore 6 comparve una finestra della data.

Breitling SuperOcean

A partire dalla fine degli anni ’50, Breitling cominciò a spingere il piede sull’acceleratore anche dal punto di vista del marketing. Willy Breitling si affidò al pubblicitario Georges Caspari ed insieme realizzarono alcune campagne che aumentarono la richiesta dei cronografi Breitling per la navigazione aerea. Nel frattempo Breitling continuava anche a produrre strumentazione per gli aerei, diventando il fornitore ufficiale delle più importanti aziende che producevano velivoli (come la Boeing).

Proprio durante il suo momento di gloria nel mondo dell’aviazione, Willy Breitling decise stupire tutti lanciando un diver in collezione. Nel 1957 venne così presentato il SuperOcean, un diver 200m con cronografo, caratterizzato dagli indici verdi su dial nero. Una nota importante dal punto di vista del design è il fatto che il SuperOcean sia stato il primo cronografo a proporre un dial nero con i sub-dial bianchi in contrasto.

Fine e rinascita

Durante gli anni ’70 Willy dovette combattere contemporaneamente con problemi personali di salute e con il duro colpo inflitto all’industria orologiera dalla diffusione del quarzo. Poco prima di morire, nel 1979 decise di cedere l’azienda ad Ernest Schneider, proprietario di Sicura.

Dal cambio di proprietà Breitling passò alcuni anni nell’ombra e Schneider orientò la produzione prevalentemente sul quarzo. Il ritorno al meccanico si registrò nel 1984, anno in cui venne presentato un nuovo Chronomat. Negli anni ’90 il mercato dei meccanici riprese a muoversi e tornò in produzione anche il Navitimer, che ottenne notevole successo. Il movimento incassato dai nuovi Navitimer era il Valjoux 7750, il cronografo automatico più diffuso al mondo.

Nel catalogo odierno di Breitling troviamo Navitimer, Superocean, Transocean e Chronomat.

Breitling Chronomat del 1984

Chronomat dal catalogo odierno ref. AB0115101F1A1, foto BREITLING.COM

Il Chronomat presentato nel 1984 è un cronografo dal profilo piatto e le anse dritte, disegnato in collaborazione con le Frecce Tricolore. Uno dei dettagli più iconici di questo orologio sono gli indici in rilievo sulla ghiera a ore 12, 3, 6 e 9.

Caratteristica di questi indici è di essere avvitati, in modo tale da poterli invertire di posizione all’occorrenza. Il risultato è una ghiera in acciaio dalla spiccata tridimensionalità, che le dona un design inconfondibile.

Il Chronomat del 1984 è molto diverso dall’originale degli anni ’40, che al contrario assomiglia maggiormente ad un attuale Navitimer Montbrillant.

Il movimento incassato dal Chronomat del 1984 è il Valjoux 7750, mentre nei Chronomat attuali troviamo movimenti basati sul B01 e altri con base ETA 2824.

 

Caliber B 01, il primo calibro in-house

Nel 2009 Breitling ha festeggiato il 125esimo anniversario dalla fondazione presentando il suo primo calibro in-house. È stato un passo importante, che ha finalmente portato il brand ad un livello superiore di prestigio.

Il Breitling 01 è un calibro COSC automatico con cronografo integrato, con smistamento a ruota a colonne ed innesto verticale. Lavora ad una frequenza di 28.800 oscillazioni orarie ed ha una riserva di ricarica di 70 ore. È dotato di impostazione rapida della data.

Similar Posts

1 Comment

  1. E’ possibile avere un contatto via email con l’autore del sito?

    Grazie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *