L’Omega Speedmaster Ed White, referenza 105.003, è un cronografo prodotto da Omega dal 1963 al 1965. Non è semplice oggi trovarne uno in buone condizioni, e quando capita il prezzo si aggira solitamente tra i 2800€ e i 3500€.
Speedmaster di terza generazione
Ed White fu il primo astronauta statunitense a compiere attività extraveicolare nello spazio (ossia il primo statunitense a uscire dalla navicella spaziale), e questo Speedmaster viene chiamato così perché fu l’orologio indossato dall’astronauta durante questa missione.
Questo Speedmaster viene solitamente definito come uno Speedmaster di terza generazione pre-Professional.
Omega Speedmaster 105.300
Lo Speedmaster 105.300 fu il primo Speedmaster a utilizzare sfere di tipo baton (le lancette dritte, a bastone), mentre nei precedenti modelli venivano utilizzate sfere Dauphine, a losanga.
Se confrontiamo questa 105.003 con la referenza CK2915, la prima di questo serie, notiamo che il quadrante dello Speedmaster Ed White ha una maggiore armonia grazie alle lancette a bastone. L’evoluzione dalla referenza CK2915 alla successiva CK2998 è piuttosto drastica: le sfere, pur restando in stile Dauphine, si restringono notevolmente (il modello CK2915 viene anche soprannominato “Broad arrow”) e la ghiera passa da acciaio ad alluminio nero.
Il layout del quadrante resterà invece sempre lo stesso, con i classici 3 contatori cronografici. Rimane invariato anche l’aspetto degli indici gialli, che contrastano fortemente con il nero del dial e donano un’ottima leggibilità.
Cassa
Il diametro della cassa aumenta dai 39mm della prima referenza ai 40mm delle successive. Nel 1963 viene introdotta anche un’altra referenza: 105.012, il primo Omega Speedmaster Professional. La cassa di questo modello perde la simmetria presente nelle referenze precedenti, per poter offrire una maggior protezione alla corona e ai pulsanti del cronografo. Il diametro diventa di 42mm e la forma di questa cassa verrà mantenuta anche nei modelli successivi, arrivando anche ai modelli di oggi con poche modifiche alle spalle.
Calibro 321
Loi Speedmaster Ed White e i modelli precedenti montano il calibro 321. È un movimento automatico prodotto dal 1942 e la cui progettazione è stata commissionata ad Albert Piguet di Lemania, società acquisita da Omega.
Questo calibro è a 17 rubini e ha un diametro di 27mm, frequenza di oscillazione di 18.000 oscillazioni orarie (2,5 Hz), una riserva di ricarica di 46 ore, e possiede caratteristiche mirate dal punto di vista della qualità, come lo smistamento con ruota a colonna e l’innesto orizzontale.
È un progetto ambizioso, tant’è che all’epoca era uno dei più piccoli calibri cronografici presenti sul mercato.
Il 321 verrà in seguito usato come base per movimenti di Vacheron Constantin, Breguet e Patek Philippe.
I test della NASA
Nel 1946, a questo movimenti vennero aggiunte protezioni contro shock e campi magnetici, aspetto che si rivelerà fondamentale quando lo Speedmaster verrà sottoposto ai test della NASA. Infatti, nel 1962 la NASA acquistò cronografi di diverse maison (tra le quali, oltre a Omega, figuravano Rolex, Longines, Breitling e altri) con il compito di verificare se fossero adatti alle condizioni dello spazio. Gli orologi vennero sottoposti a test di temperatura, pressione, umidità, urti, accelerazione, decompressione, vibrazioni, e rumore.
Di tutti questi, solamente l’Omega Speedmaster superò i test, venendo così scelto dalla NASA. La stessa Omega non venne a conoscenza di questo fatto finché non vide una foto di Ed White con il 105.003 al polso. Per questo motivo, le referenze successive verranno chiamate “Speedmaster Professional”.