George Daniels è stato un orologiaio, divenuto figura di grande importanza nel mondo dell’orologeria moderna grazie all’invenzione dello scappamento coassiale.

L’infanzia e la Seconda Guerra mondiale

foto bbc.co.uk

George Daniels è stato un orologiaio inglese nato il 19 Agosto 1926 e morto il 21 Ottobre 2011. Ebbe un’infanzia difficile, segnata da un padre alcolizzato. Già dall’età di 5 anni nacque però in lui la curiosità e la passione per i meccanismi degli orologi, che smontava e studiava, affascinato.
Nel 1945 prese parte alla Seconda Guerra Mondiale e sotto le armi riuscì a mettere da parte dei risparmi aggiustando gli orologi degli altri soldati.

Dopo la guerra fece ritorno in Inghilterra, lavorando come orologiaio e prendendo al contempo anche delle lezioni per arricchire il suo bagaglio di autodidatta. Dopo qualche tempo avviò la sua attività, riparando e pulendo calibri meccanici.

Fu l’amore per la storia e per gli orologi di Breguet a dargli lo stimolo a realizzare i propri orologi ed a ricercare miglioramenti per sistemi ormai ben collaudati. Portò a termine la costruzione del suo primo pezzo nel 1968.

Daniels era un uomo di grande talento, in grado di creare autonomamente ogni singola parte di un orologio. Le uniche componenti per cui era costretto ad affidarsi a terzi erano le molle ed i vetri.

Il difetto dello scappamento ad ancora

Il motivo per cui Daniels è famoso in tutto il modo è soprattutto l’invenzione dello scappamento coassiale (co-axial), una fra le evoluzioni più importanti nell’orologeria meccanica degli ultimi 200 anni.

Quando Daniels comincò a realizzare orologi, notò che il tradizionale sistema di scappamento ad ancora si portava (e si porta) dietro un difetto. Il problema consiste nel fatto che le palette dell’ancora necessitano di essere lubrificate per scorrere adeguatamente sui denti della ruota di scappamento.

La naturale conseguenza di questo aspetto è che, con il graduale deterioramento del lubrificante, peggiorano anche le prestazioni del meccanismo.

Scappamento coassiale

La soluzione a cui arrivò fu lo scappamento coassiale, ossia un sistema in grado di lavorare in condizioni di attrito drasticamente inferiori, riducendo parimenti anche la necessità di lubrificazione. Vien da sé che questi aspetti diano vita ad un movimento che richiede minore manutenzione e che garantisce una maggior precisione nel tempo.

Su uno scappamento coassiale, l’ancora ha 3 palette e la ruota di scappamento è disposta su 3 livelli. Il bilanciere utilizzato in questo sistema è a spirale libera in silicio, fattore che ne aumenta anche la resistenza agli urti.

Mentre in uno scappamento ad ancora la ruota dentata striscia lungo l’intera superficie della paletta, in quello coassiale le superfici di attrito sono ridotte all’osso. Anche la dispersione d’energia risulta inferiore, incrementando così precisione e stabilità complessive.

Vi suggerisco la visione di questo video:

Omega co-axial 2500, 8500 e 9300

George Daniels presentò per la prima volta la sua idea nel 1976, senza riscuotere grande successo. Negli anni ’80 Swatch si mostrò però interessata al suo nuovo sistema di scappamento, assegnando lo sviluppo del progetto al brand Omega.


Il primo movimento con scappamento coassiale fu l’Omega co-axial 2500, montato ad esempio sul Seamaster Diver 300m. Questo calibro è un’evoluzione dell’ Omega 1120, movimento automatico su base ETA 2892A2.

Omega Co-axial 2500

Nonostante la certificazione COSC e gli iniziali entusiasmi, questo movimento nel tempo fece un po’ storcere il naso agli appassionati, sia per la sua derivazione sia per una precisione sottotono rispetto a quanto ci si aspettasse.

Omega Co-axial 8500

Nel 2007 venne finalmente realizzato il primo calibro costruito interamente attorno allo scappamento coassiale, ossia l’Omega co-axial 8500, incassato ad esempio dal Planet Ocean. Data la possibilità di progettarlo da zero, in questo caso venne dato maggiore spazio allo scappamento, ottenendo così un movimento di dimensioni maggiori rispetto al 2500.

È un movimento automatico a 39 rubini, a carica bidirezionale e dalle piacevoli finiture. Lavora a una frequenza di 25.200 oscillazioni orarie ed è dotato di spirale libera in silicio. La riserva di ricarica è di 60 ore, grazie alla presenza di 2 bariletti in serie.

Omega Co-axial 9300

Il calibro 9300 fu invece il primo cronografo Omega di manifattura appartenente alla famiglia Co-axial. Lo troviamo ad esempio su Speedmaster Moonwatch ref. 311.30.44.51.01.002 o sul De Ville Omega Co-Axial Chronograph.

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