I nuovi Omega Seamaster 300 con quadrante in malachite e lapislazzuli mantengono le misure della versione standard e vengono abbinati ad una cassa a scelta fra oro e platino.

Omega Seamaster 300 con quadrante in malachite e lapislazzuli

Ogni anno Omega propone modelli in platino o in oro, solitamente in edizione limitata. Questi orologi spesso vengono impreziositi da lavorazioni o da dial particolari. L’anno scorso ad esempio Omega ha introdotto una versione di Aqua Terra Worldtimer in platino con quadrante smaltato. Onestamente occorre dire che queste edizioni limitate non fanno parlare troppo di sé, forse perché Omega stessa non le spinge particolarmente a livello di marketing. Si tratta comunque di finezze d’alto livello, destinate ad un pubblico ristretto anche a causa dell’elevato prezzo.

Gli Omega Seamaster 300 introdotti quest’anno da Omega non sono vere e proprie edizioni limitate, ma la loro tiratura sarà più bassa del normale. Solo alcuni rivenditori e boutique li avranno a disposizione, anche per evitare il rischio che restino invenduti. Le specifiche di base restano analoghe a quelle del Seamaster 300 standard. La cassa ha un diametro da 41mm, spessore di 14,65mm ed un’impermeabilità garantita fino a 300m.

Nuovi materiali per cassa e quadrante

Le novità di questi nuovi esemplari risiedono nei materiali utilizzati per il dial e per la cassa. Per la cassa potremo scegliere fra oro 18k e platino, con il modello in platino che raggiunge un considerevole peso intorno ai 500g. Per il quadrante la scelta sarà invece tra malachite e lapislazzuli, verde il primo e blu il secondo. La finitura della cassa è spazzolata nella parte superiore e sui lati, mentre il bracciale ha la fila centrale di maglie lucida e quelle laterali spazzolate. La ghiera mantiene il classico design e propone un inserto in ceramica colorata che si abbina al quadrante scelto, in una tonalità più scura.

In questi nuovi Seamaster 300 è il quadrante il vero protagonista, con i suoi colori. Personalmente gli abbinamenti che preferisco sono la cassa in oro con il quadrante verde in malachite e quella in platino con il quadrante blu in lapislazzuli. Il quadrante ha indici triangolari e numeri arabi stampati. Gli indici sono leggermente scavati e riempiti di Super-LumiNova.

I minerali scelti per il quadrante sono molto fragili, ragion per cui sulla parte posteriore è stato aggiunto un rinforzo in metallo. Alla luce di questo, acquista ulteriore valore la lavorazione scavata presente sugli indici. Ciliegina sulla torta è il materiale delle sfere, in oro giallo o oro bianco a seconda del materiale scelto per la cassa.

Calibro

Omega 8901, foto watchbase

All’interno dei Seamaster 300 in malachite e lapislazzuli troviamo il Master Chronometer Co-Axial 8913, movimento automatico dotato di scappamento coassiale e spirale e bilanciere in silicio. Il calibro Omega 8901 è la versione di lusso dell’8900 e questo 8913 è in pratica un 8901 senza data.

Analogamente all’8901, le finiture dell’8913 sono quelle che Omega riserva ai modelli di fascia alta. Il rotore ed il ponte del bilanciere sono stati realizzati in Sedna, la lega di oro rosa 18k proprietaria Omega. Meraviglioso il contrasto tra il Sedna e la brunitura di viti, bilanciere e dei due bariletti. Sui ponti troviamo una lavorazione Cote de Geneve.

Il calibro 8913 lavora ad una frequenza di 25.200 oscillazioni orarie ed ha una riserva di ricarica di 60 ore conferitagli dal doppio bariletto. La resistenza ai campi magnetici arriva a 15.000 Gauss grazie al silicio.

Conclusioni

Omega non è la prima casa a giocare con materiali esotici e difficili da lavorare nei suoi diver. Il Rolex Submariner con quadrante lapislazzuli ne è una testimonianza. Nonostante ciò si tratta di una scelta rara ed ancora poco diffusa, soprattutto per quanto riguarda i grandi marchi.

Da estimatore dell’ Omega Seamaster 300, non posso che apprezzare queste nuove varianti. I prezzi partono da circa 27.000€ per la versione in oro e malachite ed arrivano a sfiorare i 54.000€ per la combinazione platino e lapislazzuli. Ritengo azzeccate entrambe le colorazioni, e sebbene preferirei al polso il quadrante lapislazzuli mi trovo maggiormente affascinato dalle sfumature della malachite.

Similar Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *